La rete di donne "Nisam tražila" (Non me la sono cercata) nata nei Balcani a seguito della denuncia di violenza sessuale da parte dell’attrice Milena Radulović a carico di un suo ex docente, Miroslav Aleksić, oggi pomeriggio scenderà in piazza in diverse città della Bosnia Erzegovina, dopo l’ennesimo femminicidio, al grido di "Naš bol je vaš sram".
Il Nobel per la Pace è stato assegnato quest'anno all’attivista dissidente bielorusso Ales Bialiatski, all’organizzazione per i diritti umani russa "Memorial" e all’associazione per i diritti umani ucraina "Center for Civil Liberties".
Biglietti aerei da Mosca a Belgrado o Istanbul, via Emirati Arabi, a 6-8mila euro. Voli in uscita dalla Russia per l’Armenia, la Georgia e altri paesi del Caucaso, a prezzi inavvicinabili. La fuga dei russi è iniziata ieri, già due ore dopo la fine del discorso di Putin in cui ha annunciato la mobilitazione. Mentre a Belgrado ucraini, russi e serbi hanno manifestato contro la mobilitazione e per la pace.
Il 4 settembre agli europei di pallacanestro grande sorpresa nel girone B: la squadra bosniaco-erzegovese ha sconfitto 97 a 93 la squadra slovena, un “gigante” della recente pallacanestro mondiale.
Il 22 agosto il consiglio municipale di Tuzla ha votato per assegnare ad Alexander Langer la cittadinanza onoraria post-mortem e ha proposto di dedicare spazio alla memoria del suo impegno per la pace, nell’ambito della iniziative relative agli anni 1992-1995.
Dal 1991 le Donne in Nero di Belgrado sono state, e continuano ad essere, minacciate da fascisti, ex paramilitari, leader politici come Vojislav Šešelj, condannato per crimini di guerra nel 2018 dal Tribunale dell'Aja. Sotto attacco perché attive contro la guerra, perché denunciano i crimini perpetrati e la mancanza di giustizia per le vittime civili. Contro l’emarginazione delle minoranze e ogni violazione dei diritti umani, le Donne in Nero hanno organizzato in trent’anni più di 2.500 proteste.
Il "FHP - Fond za humanitarno pravo" (Centro per il diritto umanitario) di Belgrado, nell'anniversario dell'Operazione militare Oluja (Tempesta) avvenuta nell'agosto del 1995, denuncia in un comunicato stampa che a distanza di 27 anni non è stata ancora riconosciuta giustizia alle vittime.
A ridosso dell’anniversario del genocidio di Srebrenica, avvenuto l'11 luglio del 1995, si svolgono due serate piemontesi a sostegno della Cooperativa agricola “Insieme” di Bratunac. Una cooperativa che con i suoi "frutti di pace", e grazie al lavoro degli ultimi vent'anni, ha ricostruito ciò che la guerra aveva lacerato.
A Mostar è stato devastato il memoriale ai partigiani, progettato negli anni '60 dal grande architetto e filosofo Bogdan Bogdanović, in memoria dei partigiani caduti durante la Seconda guerra mondiale. Il memoriale è stato per decenni simbolo e luogo molto amato, dagli anni ‘90 però vittima del revisionismo storico e lasciato in totale stato di abbandono e oggetto di attacchi vandalici. La devastazione recente non ha però precedenti.
Lo scorso 29 aprile il direttore esecutivo di Frontex, l’Agenzia europea deputata al controllo delle frontiere esterne dell’Ue, ha presentato le sue dimissioni, a seguito delle indagini avviate nel 2021 sull’operato dell’Agenzia dall’OLAF, l’Ufficio europeo antifrode.